La Storia di

Francesco Tronci

Dalla Sardegna all’America, in Barclays Capital a New York, e ora a Lugano come advisor di Investindustrial, fondo di Private Equity leader in sud Europa e con diversi investimenti anche in brand di alta gamma, dove Francesco Tronci è Senior Vice President (Private Equity Investment Professional).

La sua carriera è di quelle da urlo, stagista nella sede newyorkese della banca d’affari inglese mentre ancora frequentava l’MBA alla Harvard Business School in business administration, poi dipendente a tutti gli effetti di Barclays.

Andando a ritroso, l’assunzione in Boston Consulting Group di Milano dopo una borsa di studio alla Wilfrid Laurier University di Waterloo, in Canada, con esami di Finanza alla Business School canadese. E, prima ancora, il tirocinio retribuito in Novartis seguito da un contratto a progetto mentre frequentava la laurea specialistica.

Laureato in Ingegneria gestionale alla LIUC, si è trasferito a Castellanza dopo aver frequentato in corso per alcuni anni Ingeneria Elettronica a Cagliari: “Inizialmente ero restio a un’Università privata. Ma dopo averne sentito parlare molto bene da un alumnus, ho chiamato la segreteria studenti della LIUC per avere informazioni e, seduta stante, come se niente fosse, mi hanno passato al telefono l’allora preside della facoltà di Ingegneria Giacomo Buonanno. In breve tempo ho avuto tutti i ragguagli che cercavo sul piano di studi e dopo aver anche visitato la LIUC l’ho scelta, senza alcun dubbio, e mi sono trasferito. Mi attraeva molto l’idea di respirare l’aria della cultura aziendale già in Università”. 

Francesco segue il ciclo di vita di un progetto: gli aspetti finanziari, legali, ambientali e di strategia. Lungo l’intero processo di una transazione lui c’è.

In Investindustrial discute di strategia aziendale: “E’ molto stimolante, si impara tanto”. Ai giovani studenti dice: “Parlate con persone che fanno lavori diversi anche prima di laurearvi e lasciate la mente aperta, senza preclusioni. Un’esperienza di studio, stage o lavoro all’estero è un valore aggiunto da avere nel proprio bagaglio, può dare una marcia in più”.